lunedì 7 gennaio 2019

EVITA DI SCRIVERE SUL TELFONINO

http://www.enricovalbonesi.it

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Scrivere sul telefonino e camminare possono avere conseguenze pericolose. Possiamo smettere.

lasciamo andare la tecnologia rifocilliamoci con la meditazione in amaca e il relax dello yoga aereo ...
E se il 2018 fosse l'anno in cui decidiamo di smettere di mandare mail e messaggi mentre camminiamo (e, perché no, mentre guidiamo)? Un'idea che sarà venuta a chiunque si sia trovato coinvolto in una collisione frontale con un altro essere umano, intento a scrivere sul telefonino e camminare.
La nostra vita occupata a guardare il telefono
Attualmente spendiamo quasi la metà delle nostre ore di veglia a guardare schermi.
Utilizziamo lo smartphone durante gli incontri, in bagno, di notte e persi. In Italia il 70% degli intervistati ammette di camminare inviando SMS. Finora l'attenzione è stata rivolta a chi guida leggendo o scrivendo messaggi.
Ma camminare e attraversare la strada distrattamente può essere altrettanto rischioso.no durante il sesso
Basta guardare su YouTube la miriade di video che dimostrano la pericolosità della camminata con la testa nel telefono. Persone che sbattono nelle vetrate, contro i pali dei lampioni o che cadono dalle scale. Ma oltre agli effetti più o meno comici, ci sono problemi di sicurezza. I pedoni distratti sono coinvolti in migliaia di incidenti e di decessi ogni anno. Nell italia , il 10% delle decine di migliaia di visite al pronto soccorso per incidenti che coinvolgono pedoni, sono causati dall'invio di messaggini mentre si cammina. Gambe rotte e commozioni cerebrali sono i principali effetti di questa imprudenza.
Anche la salute ne risente
Ma non è solo questione di educazione e sicurezza. Camminare e scrivere colpisce la postura e l'equilibrio. In pratica ci fa incedere come tanti ubriachi. Con il risultato che gli infortuni legati all'uso del cellulare sono più che raddoppiati nell italia dal 2015 al 2018. E i più colpiti sono i giovani, tra 16 e i 38 anni. Ecco perché sta nascendo questa consapevolezza, , ma facilmente esportabile anche nei nostri stand di consapevolezza in amaca Valbonesi . Potrebbe essere un ottimo proposito per il capodanno  2018 2019 .
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le lezioni di autoconsapevolezza anche a padova dal 19-al 21 GENNAIO 2019 :

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Il 2019 segna l’inizio di un nuovo periodo
La tradizione contiene una serie di rituali di natura scaramantica legati al capodanno. E’ usanza indossare biancheria rossa e questa usanza sembra nascere in Cina. La simbologia orientale vede il rosso come colore dell'augurio e della buona fortuna, infatti è spesso presente nelle celebrazioni nuziali. Perché il rosso? In passato il colore rosso veniva utilizzato per allontanare il Niàn la bestia che mangia gli uomini e si è continuato ad usare il rosso per iniziare l'anno protetti dalla buona sorte.
Un altro pensiero sull'uso del rosso a capodanno pone radici nel 31 a. C. dove in occasione del capodanno romano, al tempo di Ottavio Augusto, indossare il rosso rappresentava potere, forza, cuore, salute, fertilità. Dall’oriente all’occidente, dal passato al presente, il rosso a capodanno vuole rappresentare energia, fuoco, passione, fortuna.
E poi abbiamo le lenticchie mangiate a cena il 31 dicembre per portare ricchezza nell’anno nuovo, e il bacio sotto il vischio come buon auspicio e infine gettare oggetti vecchi o inutilizzati dalla finestra. Questa usanza si sta perdendo, forse è ancora presente al sud ma sempre meno diffusa.
rosso-a-capodanno-origini
Capodanno, il rosso, il fuoco, la trasformazione
L’atto di liberarsi delle cose vecchie è legato al processo della trasformazione. Consciamente o inconsciamente cerchiamo di attivare in noi questo processo evocando il fuoco, anche quando non è possibile accenderlo letteralmente perché non siamo all’aperto ma viviamo in città. E quanti fuochi d’artificio vengono accesi NEL 2019 per illuminare il cammino dell’anno che entra e per fare festa e baccano per scacciare pensieri negativi.
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Anche accendere una candela è un modo simbolico per portare luce alla coscienza, per comprendere, per attivare una comprensione, una trasformazione.
Liberarsi di cose che non servono ha la valenza di accendere il più grande fuoco interiore, quello della trasformazione che ci rende presenti qui e ora, nel momento che stiamo vivendo.

Perché è importante lasciar andare
Prendendo spunto da situazioni estreme come la ludopatia, la mia riflessione, iniziata nel bar questa mattina, conclude portando l’attenzione su quanto sia comune cercare di liberarsi da situazioni che impediscono l’autorealizzazione nella vita di un essere umano. La dimensione del successo, dello stare bene della felicità può essere vista come la vetta di una montagna. Chi conosce la montagna o ha fatto un semplice viaggio sa quanto sia importante avere nello zaino tutto l’occorrente ma essere il più leggeri possibile. Quanto ingombro, quanta fatica, quando ci portiamo appresso situazioni del passato. Quanto può essere più risolutivo smettere di delegare alla dea bendata le sorti della nostra vita e cambiare il corso delle cose prendendoci cura di quello zaino, assicurandoci che ci sia solo il necessario, sistemando e ricontrollando ogni mattina che il nuovo giorno inizi senza pesi inutili.
lasciar-andare....
Cosa vuol dire lasciar andare
Non significa buttare via, non è un’azione solo fisica, non è sprecare, non è rinnegare il passato. E’ l’opposto di tutte queste cose. Anzitutto precisiamo che stiamo parlando di oggetti fisici ma quello che è importante capire è che le cose di per se non sono dotate di una vita propria, non hanno energie definite a prescindere. Allo stesso tempo gli oggetti che ci circondano, che fanno parte della nostra casa sono in grado di trasmettere emozioni, di influire sul nostro stato d’animo. E’ vero che gli oggetti di per se non hanno una propria energia ma chi li ha costruiti aveva un’intenzione e per realizzare il suo intento ha scelto materiali, forme e colori specifici. Questo è il primo elemento che infonde vita agli oggetti, l’intenzione. Il passaggio successivo ma anche decisivo si discosta dal piano oggettivo di forme, colori e materiali e fa posto all’interazione tra noi e quell’oggetto ovvero quale è il significato che noi attribuiamo a quel conglomerato di materia chiamato oggetto. A questo punto entriamo nel mondo della relatività dove lo stesso oggetto assume significati diversi in relazione al contorno, alle situazioni.

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Cosa devo lasciar andare NEL 2019
Relatività in questo caso significa che l’oggetto viene messo in relazione con diversi aspetti e la sua vitalità, la sua energia si modifica. Riflettiamo al momento in cui siamo entrati in possesso dell’oggetto, quali persone sono state coinvolte, come ci sentivamo in quel periodo della nostra vita, cosa rappresentava e cosa rappresenta per noi. Anche una fotografia risponde alle leggi della relatività, un vestito, una casa, un anello o un soprammobile. A Capodanno ancor più che in altri periodi dell’anno, la relatività di cui parliamo include l’intento di prepararci per un nuovo anno e il lasciar andare l’oggetto diventa ancor più potente, trasformativo. Ecco perché il lasciar andare non è solo un’azione fisica. Quando ci liberiamo di un oggetto dobbiamo comprendere a fondo cosa stiamo intimamente lasciando andare, dobbiamo entrare in contatto con l’atto fisico di allontanare l’oggetto da noi rappresentando l’allontanare da noi qualcosa di noi stessi che non ci appartiene più, qualcosa che non rappresenta il nostro essere oggi.
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In pratica
Aprite il vostro guardaroba e prendete tutti i vestiti che non usate mai ma che non buttate via perché ‘….forse un giorno potrebbe servirmi...’ Guardate tutti i vestiti, le foto, anelli, bracciali, catenine, occhiali da sole, che sono legati a persone che non fanno più parte del momento attuale. Coperte, regali, souvenir di posti che avete visitato in un periodo della vita così diverso da quello che state vivendo adesso. In cantina o nel ripostiglio, svuotate la vostra casa di cose inutili e sgomberate il campo della coscienza per fare posto al nuovo anno e alla nuova vita! Se avete cose di valore da lasciar andare portatele con voi alla cerimonia, il prendere consapevolezza di cosa state lasciando andare preparerà l’oggetto o meglio la vostra coscienza alla trasformazione che può avvenire attraverso un dono o una vendita.
Come si svolge LEZIONI  CONSAPEVOLEZZA 2019  :
La prima parte della cerimonia consiste in una spiegazione teorica del funzionamento dei 7  Chakra, prevedono una parte introduttiva teorica e la pratica esperienziale rivolta all’approfondimento dei chakra più importanti con asana, pranayama, mudra, bandha, yoga nidra, mantra, meditazione...I chakra sono centri energetici dislocati all’interno della spina dorsale astrale e collegati ad organi, apparati, ghiandole.
Dal loro equilibrio dipende il nostro benessere psico-fisico e la nostra consapevolezza interiore.
Muladhara significa radice/sostegno. E’ il chakra base collegato al plesso coccigeo e alla terra. Corrisponde principalmente all’apparato scheletrico (alle ossa) e alla nostra capacità di stare con i piedi per terra. Costituisce le fondamenta su cui si poggiano tutti gli altri chakra.
Svadhisthana significa dolcezza. E’ il chakra collegato al plesso sacrale e all’elemento dell’acqua. Corrisponde all’apparato riproduttivo e ai liquidi (sangue, linfa) del corpo. Da esso dipende la nostra capacità di fluire con gli eventi della vita. E’ sede delle emozioni e dell’inconscio.
Manipura significa gemma rilucente. E’ il chakra collegato al plesso lombare e al fuoco. Corrisponde all’apparato digestivo. Da esso dipende la digestione e la nostra capacità di assimilazione e trasformazione della realtà esteriore. E’ sede del potere personale.
Anahata significa non colpito. E’ il chakra collegato al plesso dorsale e all’elemento dell’aria. Corrisponde all’apparato cardiocircolatorio e al sistema immunitario. Da esso dipende la nostra apertura (dal cuore) verso gli altri. E’ sede dei sentimenti altruistici.
Visuddha significa purificazione. E’ il chakra collegato al plesso cervicale e all’etere. Corrisponde all’apparato respiratorio e al metabolismo. Da esso dipende la nostra capacità di interiorizzazione e ascolto interiore. E’ sede della comunicazione. Ajna significa comando. E’ il chakra situato nello spazio tra le sopracciglia e all’interno del cranio. Corrisponde al sistema nervoso e endocrino. Da esso dipende la nostra capacità di vedere oltre l’apparenza e l’identificazione. E’ sede della mente superiore (supercoscienza)
. Seduti in amaca e sui tappetini  cerchio ognuno dei partecipanti mostrerà il suo lasciar andare al gruppo mettendo le cose al centro ed esplorando il significato che attribuisce ai vari oggetti. Al termine del giro di condivisone se abbiamo rilevato oggetti che desideriamo regalare apriremo lo spazio ad un altro atto magico in quanto trasformativo, il dono. Nel momento in cui facciamo un dono ci stiamo liberando di qualcosa di vecchio per noi e stiamo attivando qualcosa di nuovo per chi riceve. La consapevolezza unita al dono, purificano l’oggetto da energie vecchie. C 'è un braciere acceso con il FUOCO che trasforma ...
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Dove andiamo a Capodanno
Capodanno a Roma – Celebrando i Nuovi Intenti
La cerimonia del lasciar andare farà parte di un contesto più ampio che includerà un lavoro sul corpo, la cerimonia e la festa di capodanno.
Dal 28 dicembre al 1 gennaio ci riuniremo in una splendida pineta ad ostia Roma fino ai fori imperiali  . Il primo giorno sarà dedicato al corpo con piacevoli esercizi di consapevolezza corporea e rilassamento per lasciar andare in primis le tossine del nostro corpo.
Il secondo giorno, il 30 dicembre sarà dedicato alla cerimonia del lasciar andare, e il 31 è riservato allo spazio di riposo, condivisione, rilassamento. Chi lo desidera potrà ricevere un massaggio ayurvedico in amaca o visitare le dolci e suggestive colline della zona. La cena di fine anno prevede un menù eccezionale preparato con materie prime di qualità, con consapevolezza e sarà il dono che concediamo a noi stessi per il lavoro fatto a conclusione del vecchio anno e in onore del nuovo.
tel  enrico valbonesi 3294167403 .

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