Vaccingate: Primi risultati sul profilo di composizione chimica Infanrix Hexa - Siamo al cospetto di un piano di sterminio?
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Oramai, grazie alle analisi eseguite privatamente dal CORVELVA, il vaso di pandora è stato scoperchiato. Sono state analizzate le impurità biologiche contenute in sette vaccini diversi: quantità abnormi di frammenti di DNA umano e animale, modifiche del genoma, mutazioni dei virus o virus (come quello della rosolia e della polio) misteriosamente non presenti. Ora invece la lente è stata puntata (sempre a pagamento mediante il sistema di elaborazione dati SANIT) sulla composizione chimica di due lotti del vaccino tetravalente Priorix Tetra della GSK. Le sostanze sono associabili ad antibiotici, farmaci, diserbanti, erbicidi, acaricidi, metaboliti della morfina… come: Morfamquat un erbicida, Cyflumetofen acaricida, Amoxicillina antibiotico, 3-Methyleneoxindole un antivirale, metaboliti batterici, umani e di piante. Ma poi risulterebbero farmaci come Tamsulosin un alfabloccante, Sildenafil meglio noto come Viagra della Pfizer, Gabapentin un antiepilettico, Atovaquone farmaco per la malaria, l’AMD-070, farmaco sperimentale per l’HIV.
Nel vaccino sono state riscontrate:
- Contaminazioni chimiche provenienti dal processo di lavorazione o da contaminazioni crociate con altre linee di produzione
- Tossine chimiche
- Tossine peptidiche batteriche
- Macromolecola insolubile e indigeribile che reagisce al saggio per le proteine, ma non viene riconosciuta dalle banche dati delle proteine
Non è stata riscontata la presenza di:
- Antigeni proteici dei tossoidi della difterite, tetano, pertosse, epatite B, Haemophylus influenzae B, Poliomielite 1-2-3
- Formaldeide e glutaraldeide, fenossietanolo, residui di antibiotici indicati nella composizione
Gli antigeni presenti nel vaccino Infanrix Hexa sono sei: i tossoidi del tetano, difterite e pertosse, gli antigeni D dei tre virus della poliomielite, le proteine ottenute mediante ingegneria genetica per l’epatite B e i polisaccaridi dell’haemophylus legati chimicamente al tossoide del tetano come carrier. Per formare i tossoidi è necessario un trattamento con formaldeide e glutaraldeide che dovrebbe consentire di eliminare la tossicità mantenendo integra la loro capacità di stimolare anticorpi protettivi contro le tossine originali.
Ció che ci aspettavamo di trovare erano i tre tossoidi e gli altri antigeni non modificati dai trattamenti con formaldeide e glutaraldeide, separabili tra loro e digeribili dall’enzima specifico per le proteine (tripsina). È stato invece trovato un vero e proprio polimero, insolubile e indigeribile, costituito dall’'insieme degli antigeni legati chimicamente tra loro (da definire se presente come aggregato dei singoli antigeni o un’unica macromolecola), sul quale risultano informazioni anche in letteratura per singoli antigeni. 1-2
Questa macromolecola non è stata in alcun modo riconosciuta dalle banche dati delle proteine, e quindi di fatto risulta essere un composto solido di struttura chimica sconosciuta.
La solubilità delle proteine e la possibilità di digerirle (cioè tagliarle in piccoli frammenti peptidici) sono le due caratteristiche tipiche delle proteine, che ci permettono non solo di studiarle con le metodiche per l’analisi delle proteine ma anche sono un requisito necessario per l’interazione con il sistema immunitario per la formazione di anticorpi protettivi, perché se la struttura di una proteina viene modificata profondamente rispetto a quella originale anche gli anticorpi che si formano sono completamente diversi da quelli che sono in grado di attaccare gli antigeni originali che causano le malattie.
Poiché questo polimero che abbiamo incontrato, derivato dal mix di antigeni, non è solo diverso dal punto di vista della conformazione spaziale ma soprattutto è diverso dal punto di vista chimico, possiamo affermare che non siamo in presenza di antigeni simili a quelli originali ma ad un composto con tossicità ed efficacia non note ed imprevedibili.
Oltre a non essere stati di fatto rilevati gli antigeni vaccinali, sono stati riscontrati 65 segnali di contaminanti chimici di cui il 35% noto, cioè riconosciuto per confronto con le banche dati; tra questi troviamo vari residui di lavorazione, e contaminazioni crociate da altre linee di produzione, la cui identificazione andrà verificata nell’approfondimento analitico di secondo livello (cioè con standard di controllo).
Tra questi segnali sono state identificate anche 7 tossine chimiche, probabilmente provenienti dal processo di lavorazione degli antigeni o da altri processi di produzione presenti nella sede di produzione del vaccino; tali tossine non ancora definite in maniera univoca nella struttura, sembrano in parte derivare dalla reazione della formaldeide, glutaraldeide, e bromuro di cianogeno con altri contaminanti chimici presenti nel vaccino. Si sottolinea che gran parte di queste tossine hanno una tossicità accertata e pubblicata in Pubchem 3 o Toxnet 4 e pongono un problema significativo di sicurezza.
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Oramai, grazie alle analisi eseguite privatamente dal CORVELVA, il vaso di pandora è stato scoperchiato. Sono state analizzate le impurità biologiche contenute in sette vaccini diversi: quantità abnormi di frammenti di DNA umano e animale, modifiche del genoma, mutazioni dei virus o virus (come quello della rosolia e della polio) misteriosamente non presenti. Ora invece la lente è stata puntata (sempre a pagamento mediante il sistema di elaborazione dati SANIT) sulla composizione chimica di due lotti del vaccino tetravalente Priorix Tetra della GSK. Le sostanze sono associabili ad antibiotici, farmaci, diserbanti, erbicidi, acaricidi, metaboliti della morfina… come: Morfamquat un erbicida, Cyflumetofen acaricida, Amoxicillina antibiotico, 3-Methyleneoxindole un antivirale, metaboliti batterici, umani e di piante. Ma poi risulterebbero farmaci come Tamsulosin un alfabloccante, Sildenafil meglio noto come Viagra della Pfizer, Gabapentin un antiepilettico, Atovaquone farmaco per la malaria, l’AMD-070, farmaco sperimentale per l’HIV.
Nel vaccino sono state riscontrate:
- Contaminazioni chimiche provenienti dal processo di lavorazione o da contaminazioni crociate con altre linee di produzione
- Tossine chimiche
- Tossine peptidiche batteriche
- Macromolecola insolubile e indigeribile che reagisce al saggio per le proteine, ma non viene riconosciuta dalle banche dati delle proteine
Non è stata riscontata la presenza di:
- Antigeni proteici dei tossoidi della difterite, tetano, pertosse, epatite B, Haemophylus influenzae B, Poliomielite 1-2-3
- Formaldeide e glutaraldeide, fenossietanolo, residui di antibiotici indicati nella composizione
Gli antigeni presenti nel vaccino Infanrix Hexa sono sei: i tossoidi del tetano, difterite e pertosse, gli antigeni D dei tre virus della poliomielite, le proteine ottenute mediante ingegneria genetica per l’epatite B e i polisaccaridi dell’haemophylus legati chimicamente al tossoide del tetano come carrier. Per formare i tossoidi è necessario un trattamento con formaldeide e glutaraldeide che dovrebbe consentire di eliminare la tossicità mantenendo integra la loro capacità di stimolare anticorpi protettivi contro le tossine originali.
Ció che ci aspettavamo di trovare erano i tre tossoidi e gli altri antigeni non modificati dai trattamenti con formaldeide e glutaraldeide, separabili tra loro e digeribili dall’enzima specifico per le proteine (tripsina). È stato invece trovato un vero e proprio polimero, insolubile e indigeribile, costituito dall’'insieme degli antigeni legati chimicamente tra loro (da definire se presente come aggregato dei singoli antigeni o un’unica macromolecola), sul quale risultano informazioni anche in letteratura per singoli antigeni. 1-2
Questa macromolecola non è stata in alcun modo riconosciuta dalle banche dati delle proteine, e quindi di fatto risulta essere un composto solido di struttura chimica sconosciuta.
La solubilità delle proteine e la possibilità di digerirle (cioè tagliarle in piccoli frammenti peptidici) sono le due caratteristiche tipiche delle proteine, che ci permettono non solo di studiarle con le metodiche per l’analisi delle proteine ma anche sono un requisito necessario per l’interazione con il sistema immunitario per la formazione di anticorpi protettivi, perché se la struttura di una proteina viene modificata profondamente rispetto a quella originale anche gli anticorpi che si formano sono completamente diversi da quelli che sono in grado di attaccare gli antigeni originali che causano le malattie.
Poiché questo polimero che abbiamo incontrato, derivato dal mix di antigeni, non è solo diverso dal punto di vista della conformazione spaziale ma soprattutto è diverso dal punto di vista chimico, possiamo affermare che non siamo in presenza di antigeni simili a quelli originali ma ad un composto con tossicità ed efficacia non note ed imprevedibili.
Oltre a non essere stati di fatto rilevati gli antigeni vaccinali, sono stati riscontrati 65 segnali di contaminanti chimici di cui il 35% noto, cioè riconosciuto per confronto con le banche dati; tra questi troviamo vari residui di lavorazione, e contaminazioni crociate da altre linee di produzione, la cui identificazione andrà verificata nell’approfondimento analitico di secondo livello (cioè con standard di controllo).
Tra questi segnali sono state identificate anche 7 tossine chimiche, probabilmente provenienti dal processo di lavorazione degli antigeni o da altri processi di produzione presenti nella sede di produzione del vaccino; tali tossine non ancora definite in maniera univoca nella struttura, sembrano in parte derivare dalla reazione della formaldeide, glutaraldeide, e bromuro di cianogeno con altri contaminanti chimici presenti nel vaccino. Si sottolinea che gran parte di queste tossine hanno una tossicità accertata e pubblicata in Pubchem 3 o Toxnet 4 e pongono un problema significativo di sicurezza.
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